Chiesa di Santo Stefano
La Chiesa di Santo Stefano, situata nella parte alta del paese, è uno degli edifici sacri più antichi del territorio varesino e un raro esempio di stratificazione architettonica e culturale. La sua origine risale almeno al IX secolo, quando Leggiuno fu sede della pieve omonima. L’aspetto attuale è il risultato di successive modifiche, ma conserva ancora tracce importanti della sua lunga storia.
L’esterno presenta una facciata a capanna con portale gotico sormontato da un rosone in cotto del XVII secolo. Accanto alla chiesa si erge un campanile romanico dell’XI secolo, massiccio e in pietra a vista, con strette bifore e feritoie.
Un elemento distintivo è l’uso di materiali di reimpiego romano: la balaustra dell’altare è formata da pannelli di un antico sarcofago romano del II secolo, decorati con colonne e arcate, e recanti un’iscrizione in capitale quadrata con il nome Caius Iulius Grattianus. Ai lati del portale sono state riutilizzate colonne romane con capitelli corinzi. Nel piazzale antistante sono esposte due are romane e altri frammenti lapidei antichi, ritrovati nei dintorni.
All’interno, la chiesa ha una navata unica, con affreschi di varie epoche:
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Nel presbiterio, un dipinto del 1488 raffigura la Natività e i santi Primo, Siro e Feliciano.
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Nell’abside, un trittico del 1633 mostra la Madonna col Bambino tra santi, opera della scuola del Morazzone.
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Sulla parete nord, si trovano una Madonna con Bambino e una croce di consacrazione romanica.
Elementi architettonici come costoloni e lesene conservano i toni bianco e grigio propri della decorazione romanica.
Particolarmente significativa è una lapide del IX secolo, murata nell’abside, che ricorda la traslazione delle reliquie dei martiri Primo e Feliciano da Roma a Leggiuno, avvenuta nell’846 a opera di Eremberto, fondatore della chiesa.
Nel 1920, durante un restauro, furono rinvenute quattro tombe e l’urna con le reliquie sotto l’altare, confermando la tradizione e il valore religioso del luogo.